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Benvenuto su Progetto Nazionale PROMETEO
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Per partecipare a
PROGETTO NAZIONALE
PROMETEO
è sufficiente:
1. Registarsi al Sito.
2. inviare una mail a
info@progettonazionaleprometeo.org
specificando la vostra città e un
vostro recapito telefonico.
SI AUTORIZZA IL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI AI
SENSI E PER GLI EFFETTI DI CUI AL Dlgs: 196/2003
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ADERISCI ANCHE TU A PROGETTO NAZIONALE PROMETEO - domenica 13 gennaio 2008
CERCHIAMO
CAPIREGIONE - CAPIZONA - COLLABORATORI -
Aiuti attivi per i responsabili di zona su tutto il territorio.
ATTENZIONE!!!
ALL'ATTO DELL'ISCRIZIONE A PROGETTO NAZIONALE PROMETEO, COMPILARE TUTTA LA SCHEDA, CON I DATI RICHIESTI:
NOME, COGNOME, CITTA' ,EVENTUALE SCUOLA FREQUENTATA, ED UN RECAPITO TELEFONICO.
GRAZIE PER LA COLLABORAZIONE!
TI ASPETTIAMO
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LA CAPILLARITÀ DI
PROGETTO NAZIONALE PROMETEO
IN ITALIA
Queste le Regioni e i nostri Referenti
Piemonte: FABIO
Lombardia: MARINA
Veneto: ALESSANDRA
Liguria: FABIO
Emilia Romagna: MARGHERITA
Marche: FILIPPO
Toscana: SIMONE
Umbria : FRANCESCO
Lazio: EMANUELA
Campania: MICHELE
Puglia: DORIANA
Calabria: ZAIRA
Sicilia: ROSANNA - LUCA
Sardegna: MARIA ELENA-MARCELLO
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Nello Studio dell'Avvocato Bonetti,
una piccola parte dello Staff di Progetto Nazionale Prometeo
In alto da sinistra: Giordano (Lazio); l'Avvocato Michele Bonetti;
il Dott. Citro; Simone e Francesco (Toscana); Adele; Franco
Sedute Giovanna, Elena e Margherita (Emilia Romagna)
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IL PROF. FABIO DE NARDIS E' CON PROMETEO E NON SOLO......
Care amiche e amici del Progetto Nazionale Prometeo,
ho appena ricevuto il bel libro del dott. Citro con annesso DVD. Veramente complimenti per la mirabile iniziativa che dà forza e sostanza a una battaglia che portiamo avanti da anni per l'allargamento degli spazi di civiltà attraverso una democratizzazione dei processi di accesso alla conoscenza. Sono finalmente riuscito a far inserire nel programma della Sinistra Arcobaleno l'abolizione della 264/99. Questo ci consentirà di attivare una grande battaglia parlamentare fin dall'inizio della nuova legislatura. Ho evitato di contattarvi per tutta la campagna elettorale per evitare di dare l'impressione di un atteggiamento opportunistico. Credo che le battaglie di civiltà debbano essere svincolate dai momenti elettoralistici o da meri interessi politicisti. Per questo vi ringrazio ancora per quanto state facendo e mi impegno personalmente a sostenervi attraverso l'organizzazione del partito della rifondazione comunista in ogni iniziativa e lotta, a prescindere dalla sensibilità politica vostra e dei vostri attivisti. Detto ciò, sarei lieto di dare l'adesione formale del Prc alla grande giornata di mobilitazione del 21 aprile, sempre se riteniate che un coinvolgimento pubblico del nostro partito non possa ledere la vostra autonomia politica che a mio avviso dovete tutelare ad ogni costo.
Vi saluto affettuosamente confermando la mia piena disponibilità
Fabio
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Per visualizzare i Blog delle regioni
vi invitiamo a visitare le pagine relative.
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La risposta di Elio Veltri alla lettera al Min. Mussi - mercoledì 12 dicembre 2007
Io credo che il buon senso dovrebbe consigliare il ministro di ricevere al più presto una delegazione dell'associazione con la partecipazione dei diretti interessati e cioè gli studenti per vedere cosa si può e si deve fare. la cosa più importante è sapere come la pensa il ministro e dovrebbe dirlo chiaramente perchè se è favorevole al numero chiuso i ricorrenti sapranno di dover fare una opposizione almeno finchè il governo resta in carica. Se il ministro invece è d'accordo con loro, potranno aiutarlo a risolvere il problema. L'unica cosa che non si può fare e tanto meno può farla il ministro è rimanere in silenzio.
Elio Veltri
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Ass. Culturale Miles & Co.
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Ass. Culturale Artistica
MILES & Co.
RICCARDO MOFFA
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La Repubblica
Medicina, la carica dei 6 mila l'incubo test tra file e disagi
I ricercatori non faranno parte delle commissioni per protesta contro il decreto Gelmini
di ADELE BRUNETTI
Seimila aspiranti camici bianchi tra disagi e tensioni. Il settembre nero dell'università inizia oggi con i test di accesso alla facoltà di Medicina. L'appuntamento, fissato per questa mattina alle otto, coinvolge 3739 studenti attesi a Monte Sant'Angelo per la Federico II e 2217 accolti alla Mostra d'Oltremare per la Sun. Un esercito sul piede di guerra, dopo le polemiche esplose contro i quiz ministeriali, ottanta quesiti a risposta multipla bocciati dai ragazzi e dai presidi degli atenei partenopei come inadeguati a valutare le effettive capacità e le giuste attitudini dei futuri medici. Le accuse: un sistema di selezione brutale e approssimativo e troppe domande di cultura generale, quaranta contro le 18 di biologia e le 22 divise tra matematica, fisica e chimica.
Tutto si deciderà in 120 minuti. Tempo dilatato da attese lunghe e snervanti. "Prima di sostenere l'esame, le procedure preliminari di presentazione prevedono due ore di anticamera da trascorrere in piedi, aspettando che una fila interminabile di persone avanzi lentamente. È un incubo che aumenta lo stress degli allievi già scossi dalle esigue opportunità di superare un ostacolo fondamentale per realizzare un sogno che molti coltivano sin da bambini" spiega Santino Cuomo, responsabile di www. sunhope. it, il sito indipendente di informazione degli studenti di Medicina della Sun. "Un problema aggravato dal traffico sregolato che impazzirà, andando a diminuire, come sempre, le possibilità di raggiungere facilmente le sedi". Per fronteggiare l'emergenza la polizia municipale non modificherà la viabilità ma intensificherà i controlli ordinari. Le prove di ammissione coincidono con tagli ministeriali che strozzano le risorse e assistenti che incrociano le braccia contro il decreto Gelmini. Oggi i ricercatori, in stato di agitazione, non faranno parte delle commissioni e dei comitati di vigilanza dei test. Un "antipasto" della protesta che esploderà ad ottobre: "I corsi di laurea non partiranno e le lezioni subiranno un drastico stop se il governo continuerà a lanciare attacchi insensati al sistema universitario e alla nostra categoria assassinata dal blocco delle progressioni di carriera" precisa Ferdinando Sasso, docente di Medicina interna alla Seconda Università. Per quanto riguarda i controlli la Sun mette oggi in campo ottanta unità tra personale amministrativo e professori di seconda fascia, di cui 40 per sostituire i ricercatori assenti: "Cominciamo ad abbandonare le attività svolte senza retribuzione che non ci competono. Questa volta, la battaglia è seria".
"Un clima pesante, l'ansia di sbagliare le risposte, il timore di non seguire correttamente le istruzioni burocratiche e il livello acceso di competitività inaspriscono ulteriormente l'atmosfera" commenta Salvatore Aruta, rappresentante degli studenti al consiglio di facoltà di Medicina della Federico II. "La solidarietà tra colleghi è un'utopia e i colpi bassi si moltiplicano". Ad esempio? "I suggerimenti di soluzioni errate, meglio contare sulle proprie forze"
(02 settembre 2010) © Riproduzione riservata
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Sono presenti 13 commenti
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- Sono una mamma di uno dei disperati che cerca per la seconda volta di superare il test a medicina al Fediroco II di Napoli ,ma sono certa che anche quest'anno mio figlio non lo supererà e sfumerà il suo sogno di diventare medico, sogno che coltiva da bambino, ma la cosa peggiore ...
Inviato da rosaria appierto il 02 settembre 2010 alle 11:26
- Lo scorso anno, per le stesse prove di ammissione, mio figlio ha tentato l'ingresso alla facoltà di odontoiatria. Per poteri iscrivere alla selezione, bisognava dichiarare di NON essere ODONTOIARA. Ciò ha consentito a vari papà MEDICI (ma NON ODONTOIATRI) di iscriversi alle...
Inviato da Alaninno il 02 settembre 2010 alle 10:31
- chantal ma scusami perche' non inizi con lo scrivere correttamente in Italiano per favore? Dopotutto sei aspiri a diventare medico, biologo o astronauta ci dovra' pur essere un perche' anziche' un xke', sei daccordo?
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L'università ritorna un lusso per pochi
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Crollano le iscrizioni tra i ragazzi usciti dalla maturità. Ma sono soprattutto i figli delle classi più deboli a rinunciare |
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ANDREA ROSSI |
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TORINO È stata una sbornia d’inizio millennio, drogata dall’esplosione delle lauree brevi e dal proliferare degli atenei sotto casa. È durata poco. E adesso il mito delle «élite per merito» sembra destinato a restare tale. Altro che avvicinarci alla media Ocse per tasso di universitari e laureati; abbiamo ricominciato a distanziarci. E l’Università sta diventando affare per pochi. Sempre meno e sempre più ricchi. E l’alta formazione di massa? Si sta lentamente affievolendo, stritolata tra disillusione, crisi economica e tagli ai finanziamenti.
La tendenza sembra consolidarsi da qualche anno, quando - dopo il boom a cavallo del 2000 - le immatricolazioni hanno inesorabilmente cominciato a scendere. In cinque anni abbiamo perso 40 mila matricole: erano 324 mila del 2005; 286 mila a ottobre 2009. Il calo demografico, si dirà. E invece no. O, almeno, non solo. Cinque anni fa 56 ragazzi di 19 anni su cento (il 73 per cento dei diplomati) si iscrivevano all’università. Oggi siamo sprofondati in basso: all’ultimo anno accademico si sono iscritti il 47 per cento dei ragazzi dei 19enni e nemmeno il 60 per cento di chi ha superato l’esame di maturità.
«La riforma del 3+2 ha prodotto un’ondata di entusiasmo. Qualcuno ha creduto che l’Università, diventando più corta, fosse diventata più facile», spiega Daniele Checchi, docente di Economia politica alla Statale di Milano. Quando si è capito che così non era la corsa agli atenei si è arrestata, ma a farne le spese non sono stati tutti: nel 2000 un neoiscritto su cinque era figlio di persone con al massimo la quinta elementare; nel 2005 la percentuale è scesa al 15 per cento. Poi ancora giù, quasi un punto all’anno: 14 per cento nel 2006, 13 nel 2007. Ora siamo al 12. Di anno in anno le matricole scendono, portandosi appresso i giovani delle classi sociali più deboli. Gli altri - quelli con genitori laureati - crescono poco alla volta. I figli della classe media - genitori diplomati - tengono botta. «Forse sono cambiate le aspettative sul valore dei titoli di studio», dice il professor Piero Cipollone. Per anni, in Banca d’Italia, ha studiato i costi del sistema formativo, oggi presiede l’Istituto per la valutazione del sistema dell’istruzione e dice che «la laurea non offre più un consistente valore aggiunto: un laureato spesso guadagna poco più di un diplomato, a volte addirittura meno. Non mi meraviglia la fuga dei figli delle classi sociali meno abbienti: l’università oggi è un costo, ma non sempre il risultato vale l’investimento».
La crisi economica dell’ultimo anno e mezzo ha pesato, e non poco. Molti hanno battuto in ritirata. Chi ha tenuto duro fa gli straordinari: l’80 per cento di chi ha alle spalle una famiglia a basso reddito prova a laurearsi lavorando, e una buona parte rientra sotto la voce «lavoratori-studenti». Otto ore al giorno cercano di guadagnarsi da vivere; nel tempo che rimane provano ad agguantare una laurea.
L’austerity imposta dal governo agli atenei ha fatto il resto. «Molte università hanno pensato bene di controbilanciare il taglio dei finanziamenti ministeriali aumentando le tasse d’iscrizione», racconta Diego Celli, presidente del Consiglio nazionale degli studenti universitari. Di questo passo - è il timore del professor Checchi, che da tempo si occupa delle disuguaglianze sociali nell’accesso all’istruzione - «il rischio è che il divario si allarghi ulteriormente, anche se sarei cauto nel dire che i figli delle classi medio-basse stanno fuggendo dagli atenei».
Vero. Ma le barriere restano, anzi, sembrano sempre più massicce, e non solo in ingresso. «Gli steccati non sono stati superati», ammette Checchi. «Negli ultimi vent’anni l’ingresso forse è diventato più democratico, ma l’esito finale no. Le probabilità di abbandono pendono fortemente dalla parte di chi ha redditi bassi». Studi recenti di vari istituti, tra cui la Banca d’Italia, sembrano dargli ragione. In Italia il 45 per cento degli universitari non arriva alla laurea. La presenza in famiglia di un genitore laureato, non solo aumenta la probabilità di iscrizione all’università di oltre il 15 per cento rispetto a genitori con la licenza di scuola media, ma riduce allo stesso modo per cento le probabilità di abbandono.
Forse è l’effetto di decenni trascorsi a galleggiare senza una vera politica di sostegno all’istruzione. «Gli enti per il diritto allo studio funzionano su base regionale - racconta Checchi - assegnano le idoneità ma poi le finanziano finché ci sono i soldi. È una farsa: le graduatorie ci sono, i soldi no. Così tanti che avrebbero diritto a un aiuto non ricevono nemmeno un euro». E così, addio università. Quasi 200 mila studenti l’anno ottengono una borsa di studio, ma tra gli aventi diritto uno su quattro resta senza. Solo otto regioni riescono a sostenere tutti quelli che hanno i requisiti. In altre non si supera il 50 per cento. «Per di più anche dove sono garantite per tutti, le borse non tengono conto del reale costo della vita», attacca Diego Celli. |
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Arriva il primo segnale dalle istituzioni!!!
Ecco la lettera del Segretario del Presidente della Camera dei Deputati, Onorevole G. Fini, in risposta al nostro protocollo di proposte per il governo.
Per vedere il Documento originale
Clicca sul link qui sotto
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Cronaca di Torino 26 Ottobre 2009
I NOBEL CONTRO IL NUMERO CHIUSO
"INCOSTITUZIONALE"
Petizione per il libero accesso a medicina
Polemica
Marco Accossato
La Protesta di Progetto Prometeo
Incostituzionale, ingiusto, controproducente». Paradossale anche, viste le prospettive di carenza cronica dei medici negli ospedali: parte da Torino, dal «Progetto nazionale Prometeo» per il libero accesso all’università la richiesta di oltre mille fra premi Nobel, politici, rappresentanti della cultura, medici e studenti, per l’abolizione del numero chiuso a Medicina. Massimo Citro, medico e ispiratore dell’Associazione Demokratia che da due anni si batte per un’università libera, ha presentato al governo un protocollo per l’abolizione del limite alle iscrizioni.
Il documento giudica «la limitazione prevista dalla legge 264 contraria alla Costituzione, alla Carta dei diritti del cittadino europeo e ai fondamentali princìpi libertari di uguaglianza inviolabili in uno Stato di diritto democratico». Firmato: Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la Medicina, Louis Ignarro, altro Nobel per la Medicina, Dario Fo, Nobel per la Letteratura, più altre 1179 sottoscrizioni, aspiranti medici compresi.
La battaglia del dottor Citro e del Progetto Prometeo nasce a Torino nel 2006. Due lauree, carriera ventennale, il dottor Citro si è iscritto ai test di Medicina per dimostrare l’assurdità delle domande: «Ho constatato - dice - come le domande siano volutamente contorte, espressione più di una mente paranoide che di illuminata saggezza». Obiettivo dei test, secondo Citro e il movimento Prometeo che ha fondato «creare un inaccettabile sbarramento preventivo, socialmente discriminante e soprattutto non meritocratico».
«L’Italia - ricordano i promotori della proposta anti-numero-chiuso - è il penultimo Paese per numero di laureati, che non supera il 19 per cento rispetto alla media Ocse del 33. Se davvero ci fossero aspiranti matricole in esubero si dovrebbe rivedere l’intero sistema scolastico, anziché sbarrare gli ingressi all’università».
La selezione ai test di ammissione «non garantisce maggiori possibilità di impiego ai neolaureati», è la premessa alla proposta di legge spedita al governo. «L’Università, in quanto pubblica e finanziata con denaro pubblico, non ha diritto di limitare i posti comportandosi da scuola privata». La proposta del Progetto Prometeo prevede - oltre all’abolizione dello sbarramento - «di sospendere molte lauree brevi e corsi fatiscenti, l’abolizione dei crediti formativi e dei test a risposta multipla: «La selezione delle capacità - insiste il dottor Citro - deve avvenire durante lo studio. Il destino di chi è rifiutato preventivamente dagli atenei è laurearsi in discipline non gradite che creeranno inevitabilmente professionisti demotivati o scontenti, oppure riparare all’estero per poter studiare la propria materia preferita».
Le previsioni dicono che, nei prossimi anni, si arriverà ad assumere uno specialista ogni quattro pensionandi, e nel 2011 ben 11 milioni di italiani rischiano di dover fare a meno del medico di famiglia. «Siamo già sotto organico», ha già lanciato l’allarme il presidente dell’Ordine dei Medici, Amedeo Bianco. Il futuro prossimo potrebbe essere quello dei dottori d’importazione o «gettonisti» con partita Iva. Gran Bretagna insegna.
Accanto ai tre Nobel, sono molte le firme celebri anti numero-chiuso: è rappresentato il mondo dell’università, quello dello spettacolo (cantautori, conduttori, attori), quello della politica e del giornalismo.
Tra professori, presidi e rettori, sono 583 i docenti che chiedono l’abolizione dello sbarramento alle immatricolazione degli aspiranti medici. «Si sta facendo un vero e proprio abuso del numero chiuso anche in facoltà non comprese dalla legge 264 del ’99, dove scarseggiano i mezzi per fronteggiare le richieste». Il tutto, «mentre a fronte di così scarsi aiuti economici all’università pubblica si continua a finanziare quella privata, tra l’altro esente da tasse».
marco.accossato@lastampa.it
Diffondiamo altri nuovi messaggi sui test d'ingresso inviatici da
Giampaolo Cerri di Campus, Franco Quadrifoglio dell'Universita' di Udine e
Teresa Ciapparoni La Rocca dell'Universita' "La Sapienza" di Roma.
I messaggi continuano il confronto gia' avviato. Cliccare:
http://www.orizzontescuola.it/orizzonte/article24238.html
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DOCUMENTO DEI MILLE
REDATTO DAL DOTTOR MASSIMO CITRO
SOTTOSCRITTO DA PIU DI MILLE INTELLETTUALI,
3 PREMI NOBEL
QUASI 600 DOCENTI UNIVERSITARI, E ALTRE CENTINAIA TRA PROFESSIONISTI, PERSONAGGI PUBBLICI DELLA POLITICA, ISTITUZIONI, CULTURA E SPETTACOLO.
CLICCA SUI LINK
QUI SOTTO
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10 OTTOBRE 2009
Seicento docenti e tre Nobel: abolite il numero chiuso
di Carla Massi
ROMA (10 ottobre) - Oltre mille intellettuali dico “no” al numero chiuso nelle università. Un “no” che diventato una lettera inviata alle più alte cariche dello Stato, dal presidente della Repubblica fino ad una lunga schiera di ministri. Tra i firmatari, tre premi Nobel: Rita Levi Montalcini, Dario Fo e Louis J.Ignarro che ha avuto il riconoscimento per la Medicina. A fare la raccolta delle firme e il passaparola è stato il “Progetto nazionale prometeo”, un sito di riferimento per professori e studenti universitari. Una sola proposta: rivedere il numero chiuso perché, si legge nel protocollo, «non è meritocratico, anzi è socialmente discriminante e non premia i migliori». Dalla proposta alla denuncia: «Il numero chiuso è sostenuto da interessi economici e di potere che nulla hanno a che fare con l’istruzione e la preparazione degli studenti». Nel lungo elenco di coloro che vorrebbero tornare al ritorno al libero accesso universitario anche seicento docenti universitari. C’è Margherita Hack, c’è Massimo Cacciari ma anche Gabriele Lavia, Franco Battiato, il poeta Valerio Magrelli e lo scrittore Guido Ceronetti. Un gruppone silenzioso che ha messo giù una vera e propria controriforma in grado, se applicata, di sovvertire le regole in tutte le università. Il “manifesto” non solo chiede l’ingresso libero negli atenei ma dà una diversa lettura alla scelta del numero chiuso. Non solo, secondo gli intellettuali, uno strumento per contingentare i laureati. Anzi, dicono che «si sta facendo abuso anche in facoltà non previste dalla legge, laddove scarseggiano i messi per fronteggiare le richieste». Un discorso a parte viene fatto per Medicina dove il numero chiuso è stato introdotto da oltre un decennio. I firmatari ribattono: «In realtà si assiste una rapida e progressiva carenza di medici che ha allarmato tutte le sigle di categoria e gli stessi atenei. Si parla già di dover importare i camici bianchi dall’estero». In realtà il contingentamento, proprio quest’anno, ha tenuto a bada il boom di richieste proprio per Medicina. Un’esagerazione nonostante le disponibilità siano salite di un dieci per cento. Un esempio è Roma. Quest’anno si sono contate 13.734 domande a fronte di 1264 posti. A Tor Vergata è entrato un candidato su 13, alla Cattolica uno ogni 19, alla Sapienza uno ogni sette. Oltre Medicina hanno il numero chiuso anche Odontoiatria, Veterinaria, Architettura e Scienze della formazione primaria. E intanto la Sapienza ha l’obiettivo di mettere test d’ingresso per tutti. Obbligatori ma non vincolanti.
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SONO CON NOI PER IL LIBERO ACCESSO UNIVERSITARIO:
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Rita Levi Montalcini Principe Emanuele Filiberto di savoia
Dario Fo Margherita Hack Franca Rame
Gabriele Lavia Professor Gabriele Mandel Gianrico Tedeschi
Franco Battiato Enzo Garinei Erwin Laszlo
Ernesto Olivero Masaru Emoto Marco Columbro Dustin Hoffman
Massimo Cacciari Milva Beppe Braida Giuditta Dembech
Margherita Fumero Jimmi Ghione Mariano Turigliatto Mina Welby
Donatella Rettore Max Laudadio Eleonora Vallone Marco Carena
Beppe Rosso Alberto Lanteri Walter Malosti
Stefania Barzini Raffaella Portolese Laura Leo Cristiano De Andrè
Virginia Alba Edy Angelillo Dario Cellamaro
Francesca Della Valle Sabrina Ghio Marina Martorana Nader Butto
Sergio Caputo Oscar Berselli
Chiara Sani Maria Dangell Pino Scaccia
Lino Patruno Davide Pulia Maria Rosaria Omaggio
Prof. Guido Ceronetti Giuditta Saltarini Gianni Fantoni
Fiorella Mannoia Moni Ovada Sergio Cammariere Paolo Belli
Baba Richerme Claudio Sabelli Fioretti Alessandro Di Pietro
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Intervista al Dott. Citro
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COMUNICATO STAMPA
Ennesima anomalia nel sistema universitario italiano: 1469 corsi con meno di 15 iscritti, malcostume da tanti anni, spreco di denaro pubblico. Per contro, interi corsi di laurea vietati a migliaia di studenti… Non c'è giustizia né da una parte né dall’altra, fintanto che non sarà abolita la pratica incostituzionale, antidemocratica e antimeritocratica del Numero Chiuso universitario. Nessuno ne parla: c'è un assordante silenzio a coprire le voci di chi difende la Costituzione violata dalla L. 264/99. NON POTRA’ ESSERCI RIFORMA SCOLASTICA SE NON SI ABOLIRA’ SUBITO IL NUMERO CHIUSO. Italiani, apriamo gli occhi e reagiamo finchè si è ancora in tempo! La scelta è un DIRITTO SACROSANTO e va difeso!
Comunicato della Direzione di Progetto Prometeo (www.progettonazionaleprometeo.org ; info@progettonazionaleprometeo.org
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Articolo apparso venerdì 5 Settembre2008 su "la Repubblica - Cronaca di Torino"
Prof. Sergio Roda
Prorettore dell'Università di Torino
"Sono molto critico sulla valutazione degli studenti: non pùò essere fatta così, solo su un test spesso discutibile"
Mariano Turigliatto
Consigliere Regionale
"Il test d'ingresso nell'ateneo, non serve a nulla, se non ad ammazzare le speranze di moltissimi studenti"
Dott. Massimo Citro
Presidente e Fondatore di Progetto Nazionale Prometeo
"C'erano tante domande che non hanno nulla a che fare con la medicina e l'odontoiatria; alcune senza senso"
Il test di protesta di Turigliatto
Anche il prorettore si schiera: L'esame d'ingresso così non va!"
GABRIELLA COLARUSSO
Ci sarà anche un candidato eccellente oggi pomeriggio tra gli studenti che si apprestano a fare i test d'ingresso per la facoltà di Psicologia. È il Consigliere Regionale Mariano Turigliatto, eletto nel 2005 con la lista "Insieme per Bresso", che ha deciso di aderire alla campagna di Prometeo contro il numero chiuso. Perché "Non serve a nulla -dice- se non ad ammazzare le speranze di moltissimi studenti. Non ha migliorato la qualità dell'insegnamento universitario, non garantisce maggiori possibilità di lavoro. E poi, scusi: è un modo intelligente quello di selezionare gli studenti chiedendo loro se sono più lontane Roma e Pechino o Città del Messico e la Valparaiso? Per me no". Ma il Consigliere Turigliatto non è l'unico a sognare "un sistema formativo aperto a tutti". Anche il pro-rettore dell'Università, Sergio Roda, non nasconde i suoi dubbi sull'efficacia del numero chiuso. Soprattutto per i criteri con cui viene stabilito e per la qualità dei test d'ingresso: "In Piemonte, ad esempio, servirebbero più medici dei posti resi disponibili dal Ministero -spiega Roda. Ma non è solo questo. Sono anche molto criticosulla valutazione degli studenti: non può essere fatta così, solo su un test spesso anche abbastanza discutibile" Certo, abolire tout court il numero chiuso non si può "In linea teorica io sarei anche daccordo, ma bisogna investire di più nell'università per dotarla di strutture e personale, in modo che possa garantire a tutti una buona formazione". Parole sacrosante per i "contestatori" di Prometeo, che, in protesta contro il numero chiuso, ieri mattina si sono ritrovati a Palazzo Nuovo per fare gli esami di ammissione ad Odontoiatria. Settecento candidati per 38 posti. Una vera guerra all'ultima crocetta. "C'erano tante domande che non hanno nulla a che fare con la medicina e l'odontoiatria, alcune proprio senza senso", racconta Massimo Citro, medico con doppia laurea che, dopo i test di medicina due giorni fa, ieri s'è messo alla prova anche come aspirante dentista. "È incredibile che gli studenti vengano valutati così. L'Università dev'essere per tutti". A fare i test insieme a Citro, c'era il dentista torinese Pierluigi Bar, anche lui sostenitore della campagna contro il numero chiuso, e decine di studenti non molto soddisfatti dei controlli. "Avrei potuto tranquillamente tenete il cellulare addosso -racconta Fabio- Ci hanno detto di lasciarlo nella borsa, ma nessuno verificava che fosse realmente così" E non sono mancate neanche le defezioni: su 742 preiscritti ai test di odontoiatria, ieri mattina se ne sono presentati 644. Molti già provatidagli esami per medicina: "I test di oggi erano più facili di quelli di medicina -dice Camilla-. Ma comunque i posti per i dentisti sono troppo pochi, e si sa che alcuni sono già "assegnati" agli amici degli amici!". Da domani il test corretto sarà on line sul sito del Ministero. Oggi è il giorno degli aspiranti psicologi. Alle 14,30 nella palazzina dell'ex Italgas, sul Lungo Po Siena, 1316 candidati si sfideranno per accaparrarsi 686 posti.
VUOI VEDERE LA PAGINA ORGINALE?
VAI SU DOCUMENTI DA SCARICARE E CLICCA SU: IL TEST DI PROTESTA DI TURIGLIATTO
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NEL MODULO SOTTOSTANTE, TROVATE GLI ARTICOLI
PUBBLICATI DA ALCUNI QUOTIDIANI DOPO IL TEST
DI AMMISSIONE DI MERCOLEDÌ 3 SETTEMBRE 2008
GLI ARTICOLI SONO TRATTI DA:
LEGGO
METRO
LIBERAZIONE
CLICCATE SUL TITOLO DESIDERATO PER
VISUALIZZARE LA PAGINA
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UNIVERSITÀ, PROVE BLINDATE
PERQUISIZIONI E METAL DETECTOR PER IMPEDIRE TRUFFE AI TEST D'ACCESSO
Leggi l'articolo! Vai su documenti da scaricare
CLICCA SU: PROVE BLINDATE
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PIEMONTE
VERSO IL NUMERO APERTO?...
L'Assessore Regionale all'Università e Ricerca e il Prorettore dell'Università di Torino sono concordi per il NUMERO APERTO alle Facoltà Universitarie
Dalle Regioni / Piemonte - Università
Corsi di Laurea a numero chiuso
L’assessore Bairati ha incontrato il direttore di Progetto Prometeo
Torino - L’assessore all’Università della Regione Piemonte, Andrea Bairati, ha ricevuto oggi, in occasione della manifestazione Primavera studentesca, il direttore dell’associazione nazionale Progetto Prometeo, Massimo Citro.
L’associazione, nata per chiedere l’abolizione del numero chiuso per i corsi di laurea universitari, ha organizzato per oggi una manifestazione che coinvolge numerose città italiane per promuovere la campagna a favore del libero accesso alla conoscenza.
«La scelta di dotarsi di un assessorato all’Università – ha commentato Bairati nel corso dell’incontro - è testimonianza della forte sensibilità che l’attuale amministrazione ha dimostrato in materia. Concordo sulla questione dell’universalità dei diritti d’accesso e per questo mi impegno a portare questa discussione al Comitato regionale di coordinamento degli Atenei piemontesi, di cui la Regione fa parte. Una riflessione che dovrà comunque essere estesa al problema della distribuzione delle iscrizioni al primo anno: abbiamo corsi di laurea fortemente sottodimensionati, in particolare nelle facoltà scientifiche che rappresentano una sfida per la crescita del Piemonte.
Infine, gli Atenei - ha concluso Bairati - stanno aprendo la loro offerta formativa non solo agli studenti ma anche alla popolazione adulta, che costituisce un importante giacimento di competenze tecniche e amministrative con un alto potenziale di competitività. L’Università diventerà un luogo dove tutti possono trovare una ragione e occasione di studio e di crescita culturale.»
IL PRO-RETTORE DI TORINO, PROF SERGIO RODA, E' CONTRARIO AL NUMERO CHIUSO
(dichiarazione pubblicata da La Stampa, 27 agosto 2008)
"SONO CONTRARIO IN LINEA DI PRINCIPIO A TUTTI I NUMERI CHIUSI, alcuni sono una gabbia particolarmente ingiusta. Il ministero impone da Roma il numero di studenti da ammettere alle lauree sanitarie, anziché consentire autonomia e libertà di scelta agli atenei. Così, oltre a deludere le attese di molti giovani, non si risponde alle esigenze del territorio: presto in Piemonte mancheranno medici, soprattutto in certe specializzazioni. Non vorrei vedere Torino costretta a importare camici bianchi dall'estero nonostante le grandi quantità di candidati a questi studi"
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"INDIGNATO SPECIALE"
SERVIZIO DI LUNEDÌ 30 GIUGNO 2008
Intervista al Dott. Massimo Citro e ai nostri Capiregione Fabio Cannata
Michele Di Mauro e Margherita Tiezzi
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Visionate l'Articolo apparso sul quotidiano "Liberazione"
Venerdì 29 Agosto 2008
cliccando nel link qui sotto:
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L'intervista rilasciata dal Dott. Massimo Citro al
TG 3 Nazionale il 15 Ottobre 2006
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Lunedì 21 APRILE 2008
La Cultura è SACRA in ogni sua espressione, e tale deve restare.
UN PAESE CHE VIETA LA CULTURA, E' UN PAESE DI BARBARI!
UN PAESE CHE VIETA LA CONOSCENZA, E' UN PAESE DI TIRANNI!
UN PAESE CHE DA' LIBERTA' DI SCELTA, GENERA UOMINI SAGGI E ILLUMINATI!
NO AL MUNERO CHIUSO! LIBERA SCELTA UNIVERSITARIA!
LA PRIMAVERA STUDENTESCA
E' COMINCIATA
Si, la Primavera Studentesca è cominciata......
da nord a sud, in tutte le piazze designate, le città (alcune più, altre meno) hanno risposto al grido di dolore del Progetto Nazionale Prometeo.
Il maltempo, che ha imperversato su quasi tutta la penisola, non ha fermato quel "LADRO DI FUOCO" che è PROMETEO. Egli ha resistito, imperterrito e determinato, ha protetto la propria fiamma e l'ha portata con ORGOGLIO e DIGNITA'. Proprio come orgogliosi e dignitosi sono i componenti del Progetto. Grazie della Vostra presenza e della Vostra adesione, affinché perfino gli ignavi e gli scettici possano ricredersi e comprendere quanto stiamo facendo. Nella speranza che i sostenitori del NUMERO CHIUSO comprendano che dietro a questa legge ci sono solo interessi economici di pochi, a svantaggio di tutti.
Grazie per averci aiutato a divulgare le corrette informazioni a questi giovani studenti, impauriti e spersi, che il Numero Chiuso non darà mai loro le certezze promesse.
E infine, grazie innanzi tutto a Lei, Dott. CITRO, grazie per il coraggio che ha avuto nel mettersi alla "gogna", nell’esporsi a giudizi poco edificanti, a insulti di ogni genere, tacciato perfino di essere "asino" per non aver superato il test di ammissione a Medicina. Grazie per la mole di lavoro che ha svolto, di notte e di giorno, senza nulla tralasciare, nemmeno i Suoi pazienti.
Grazie per essersi adoperato a far produrre il video “OSATE!”, che distribuisce gratuitamente agli studenti, grazie per aver scritto e denunciato con forza e con coraggio, in quello spiritoso, ironico, meraviglioso libro che è “VIETATO STUDIARE” (quasi un decalogo per gli studenti), quale sia lo stato attuale delle Università italiane e dei loro ignobili retroscena.
GRAZIE
Milano, Firenze, Ancona, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Catania......
TORINO RINGRAZIA TORINO,
e le proprie istituzioni che hanno sostenuto la causa e si sono impegnate a sostenerla ancora.
Grazie al Sindaco di Torino, Sergio Chiamparino; al Presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso; alla Provincia di Firenze; al Comune di Chieri, che hanno anche patrocinato; al Comune di Napoli che ha concesso l'uso dei materiali.
Ringraziamo per la partecipazione e il sostegno in tutta Italia:
l’On. Mario Borghezio, europarlamentare Lega Nord; l’On. Nicki Vendola, Presidente della Regione Puglia; l’On. Angelo Bonelli, Capogruppo dei Verdi alla Camera; il Prof. Fabio De Nardis, Coordinatore Prc Dipartimento Università e Ricerca al Senato, il Dr. Andrea Bairati, Assessore alla Università e Ricerca della Regione Piemonte; il Prof. Mariano Turigliatto, Capogruppo Regione Piemonte Sinistra per l’Unione; il Dr. Luigi Saragnese, Assessore alle Risorse educative del Comune di Torino, il Dr. Giovanni Firera, Vice Segretario Associazione Stampa Subalpina; la Dr.ssa Giovanna Ventura, Segretario Regionale C.I.S.L. Piemonte; il Dott. Enrico Fusaro, Segretario Regionale C.I.S.L. Medici; l’Avv. Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale dell’Associazione Consumatori CODICI; l’Avv. Michele Bonetti, dell’Unione degli Universitari; il Dr. Antonio Cavallaro, Presidente della FEDERCOM Piemonte; il Sig. Sebastiano Consentino, Presidente C.N.A. Piemonte; la Dott.ssa Rossana Becarelli, Direttrice Sanitaria dell’Ospedale S. Giovanni Vecchio di Torino; il Dott. Antonello Gentilini, Presidente Polisportiva FULGUR Tuscania; il Dr. Giuseppe Catania, ex Sindaco Idv di Venaria; il giornalista Dr. Domenico Simonetta; la scrittrice e giornalista Giuditta Dembech; l’attore e regista Packi Valente; l’attore e regista Beppe Rosso; il pittore e scultore Maestro Alberto Lanteri; l’Associazione culturale “COLORANDO…” di Berzano di San Pietro…
Un grazie speciale a.... MARCO COLUMBRO ... in prima fila, con l’ombrello sotto la pioggia, accanto ai ragazzi in corteo che, con i propri "striscioni" di protesta pacifica e costruttiva, sono stati il CUORE di PROMETEO.
E poi lo spettacolo ha preso vita, sotto i portici di Piazza Castello a Torino, a dispetto della pioggia e del freddo, con gli Artisti che hanno acceso gli animi e la musica che ha riscaldato i cuori
GRAZIE ARTISTI TUTTI,
grazie: Marco Carena, Davide Pulia, Loreeve, Amar e le Sue Danzatrici, Dillotuprima, Radio Cuba, Blaugrana, No Gravity, Sidera Ves, Sui Generis, Scat...............
Adele Molitierno,
Seg. Dr. Citro – Prometeo Staff
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Video Osate - venerdì 25 gennaio 2008OSATE!
Contro la Legge illegale che vieta la conoscenza
A cura del Dr. Massimo Citro -medico, psicoterapeuta, ricercatore, scrittore -
con interviste a Marco Columbro, Franco Battiato, Nader Butto,
Gabriele Mandel, Beppe Rosso, Valter Malosti , Ernesto Olivero, Studio Legale Dal Piaz, Adele,
i ragazzi di Prometeo e tanti altri ancora...
Prodotto da Rossi Video
Clicca per vedere:
http://www.rossivideo.net/prometeo.htm
21 APRILE 2008
LA PRIMAVERA STUDENTESCA!!!!
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CHI È INTERESSATO A SCARICARE IL VIDEO PUÒ FARLO
CON eMULE
Video Osate-Progetto Prometeo-Numero Chiuso
Università.mp4
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| Lettera di F. De Nardis | | | 11/01/2008 | 29,18 | Download |
| Lettere di Raffaella Nardella | Franco Paccagnella | | 07/09/2008 | 26,62 | Download |
| Lettera Aperta ai Nostri Politici | Massimo Citro | | 20/03/2008 | 26,62 | Download |
| Lettera all'On. Ministro Mariastella Gelmini | Massimo Citro | | 31/08/2008 | 411,32 | Download |
| Lettera all'On. Nando Dalla Chiesa | Massimo Citro | | 13/12/2007 | 48,13 | Download |
| Vietato studiare | Massimo Citro | | 03/05/2008 | 40,37 | Download |
| Vietato Studiare IV di Copertina | Massimo Citro | | 03/05/2008 | 57,47 | Download |
| Vado a Studiare all'estero | | | 24/03/2008 | 38,40 | Download |
| Manifesto Ufficiale | SuperUser Account | | 17/04/2008 | 95,59 | Download |
| Presentazione di Prometeo | Massimo Citro | | 11/01/2008 | 48,64 | Download |
| Lettera all'On. Fabio Mussi del 12/11/07 | Massimo Citro | | 11/01/2008 | 70,66 | Download |
| Buongiorno a Tutti | Adele Molitierno | | 24/03/2008 | 28,67 | Download |
| Carta delle Proposte Alternative | Massimo Citro | | 20/01/2009 | 36,86 | Download |
| Articolo de La Stampa: Prove Blindate | Franco Paccagnella | | 06/09/2008 | 80,90 | Download |
| Articolo apparso su "La Stampa" "TEST ASSURDI A MEDICINA" 13 Febbraio 2007 | | | 08/02/2008 | 760,57 | Download |
| Articolo apparso su "La Stampa": "IL TEST IMPOSSIBILE" 13 Ottobre 2006 | | | 08/02/2008 | 1.004,04 | Download |
| Lettera al Ministro Mussi del 28/11/07 | Massimo Citro | | 11/01/2008 | 53,25 | Download |
| Lettera al Presidente Napolitano | Adele Molitierno | | 11/01/2008 | 22,53 | Download |
| la Repubblica,venerdì 5 Settembre 2008: IL TEST DI PROTESTA DI TURIGLIATTO | | | 06/09/2008 | 1.776,81 | Download |
| Comunicato Stampa | Agnese Cremaschi | | 31/08/2008 | 25,60 | Download |
| Intervista al professor Castorina | | | 20/01/2009 | 411,32 | Download |
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12 Ottobre 2009
IL CASO
Elena Lisa
Più pensioni che lauree, nel 2017 undici milioni di italiani senza medico. L'allarme dell'Ordine: il numero chiuso blocca troppi candidati
MILANO Reparti e pronto soccorso vuoti. Corsie e ambulatori deserti. L’ospedale del futuro, quello del 2020, è il sogno di ogni paziente. Ma c’è un particolare: mancheranno i dottori. Chirurghi e infermieri, radiologi e anestesisti, ortopedici e rianimatori scarseggeranno fino a scomparire. Un’assunzione ogni 4 pensionamenti e, nel 2017, 11 milioni d’italiani dovranno fare a meno del medico di famiglia. Vuoti d’organico che prevedono, fin d’ora, una soluzione: assumere stranieri, come nel Regno Unito, in Germania e in Danimarca.
Eppure in Italia le «vocazioni» non mancano. Gli iscritti a Medicina aumentano: nel 1985 erano 28.561, oggi sono 46.195. Nel mirino di associazioni e professori universitari è il numero programmato di sbarramento della Facoltà che lascerebbe a casa troppi aspiranti dottori. Compresi quelli che sarebbero necessari per rimpolpare le fila in settori sguarniti come chirurgia, radiodiagnostica e medicina preventiva: «Nel 2008 sono stati 8364 gli studenti iscritti - spiega Amedeo Bianco, presidente della Fnomceo, Federazione nazionale dell’ordine dei medici, chirurghi ed odontoiatri -. Tolto il 25% che, in media, non arriva alla laurea restano in 6.000 quelli che, tra 10-15 anni, entreranno a regime dopo la specializzazione. In quel quinquennio, andranno in pensione in 15.000 mila. Ecco i conti: usciranno in 15 mila, entreranno in 6 mila. Siamo già sotto organico». Queste le cifre della Federazione: nell’anno in corso stanno lavorando 343 mila professionisti tra i 30 e i 70 anni (età media 49,8 anni). Se il tasso d’iscrizione a Medicina rimanesse invariato (la media negli ultimi 10 anni è di circa 6.200 all’anno), nel 2029 i dottori scenderebbero a 280 mila (63.698 in meno), con una età media superiore ai 54 anni.
La pianificazione Una programmazione d’iscritti che mal si adatta alla nuova società, alle patologie che cambiano e alle tecniche in trasformazione della medicina: «Il by pass è superato, l’ulcera si cura con i farmaci, nascono meno figli e servono più geriatri. Cambiamenti strutturali di cui lo sbarramento, così com’è concepito, non tiene conto», dice Gabriele Pellissero, docente di igiene e organizzazione sanitaria all’Università degli Studi di Pavia e direttore scientifico
dell’ospedale Policlinico San Donato, a Milano. Aggiunge «Dove insegno si sono presentati ai test d’ammissione 1.253 ragazzi per 220 posti. L’Università dovrebbe selezionare durante la formazione, non a priori con un quiz». E sulla formazione pone l’accento Gabriele Peperoni, segretario generale della federazione dei medici: «L’Università funziona bene nel trasferire conoscenze, meno nell’insegnamento della pratica. Il servizio sanitario nazionale deve diventare la palestra dei futuri dottori».
Va detto però che la politica restrittiva dell’Università non è la sola responsabile del calo di assunzioni che metterà in crisi anche il sistema pensionistico della professione. Con la specializzazione in tasca, oggi, i medici fanno i conti con bilanci, tagli, riduzione di personale e contratti atipici.
I «gettonisti» Nelle strutture pubbliche lavorano «gettonisti» con partita Iva. Soprattutto biologi e chimici pagati a ore. Poche settimane fa, il coordinamento nazionale dei Medici Competenti ha denunciato alla procura e alla Finanza di Ravenna una gara al ribasso, bandita dall’amministrazione comunale di Ravenna, per la fornitura di «personale esperto in tutela di salute e sicurezza sul lavoro». A vincerla un’azienda di servizi che ha proposto 241.576 euro anziché 693.300 per 5 anni di assistenza tecnico amministrativa e la nomina di un medico competente. Risultato: per il dottore tariffe più basse rispetto alla media di oltre il 60 per cento e qualità del servizio tutto da stabilire. Dice Amedeo Bianco, presidente della Fnomceo: «Bisogna correre ai ripari: non tenere conto delle lacune nel sistema sanitario nazionale equivale a perderlo».
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12 OTTOBRE 2009
"Pochi chirurghi, una folla di pediatre e ginecologhe"
Intervista a Ermanno Leo
ELENA LISA
MILANO Ermanno Leo, chirurgo da trent’anni, è direttore e primario della Struttura Complessa di chirurgia Colonrettale dell’istituto nazionale dei Tumori di Milano. Qui, ogni giorno, arrivano pazienti dall’Italia e dall’estero.
La carenza di dottori non coinvolgerà quindi il vostro ospedale... «Invece è coinvolta. Abbiamo sistemato la situazione con gli infermieri: molti provengono dai paesi dell’Est Europa. E’ personale qualificato, preparato, che lavora sodo, ma mancano chirurghi. Ma non mi lamento, conosco strutture dove gli ammalati restano in lista d’attesa per mesi. La sanità italiana è su una china pericolosa».
Il primo passo per recuperare? «Riscrivere le regole. Il numero programmato all’Università ha un suo peso, ma non basta. Penso anche alla femminilizzazione della professione».
Cioè? «Gli studenti iscritti al corso di laurea in Medicina e Chirurgia nelle Università italiane sono circa 30 mila. Oltre il 60 per cento è composto da donne. E fin qui tutto bene. Il problema nasce con le specializzazioni. Quelle scelte sono spesso le stesse, piuttosto ingolfate».
Ci fa un esempio? «Pediatria e ginecologia aprono le porte a mestieri senz’altro di responsabilità, ma con orari più leggeri e meno faticosi, ad esempio, di chi sceglie di fare il chirurgo in un certo campo. Ma capisco le donne: le politiche sociali del nostro Paese non sostengono granché le mamme lavoratrici».
Chi decide di quanti e quali medici ha bisogno un ospedale? «Lo decidono i bilanci e il budget. La gestione una volta era assegnata ai primari. Si pensava che solo chi lavorava con i pazienti poteva stabilire le necessità di un reparto. Si facevano errori, ma il rischio di commetterli era decisamente più basso: oggi, invece, gira tutto attorno ai soldi».
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Lettera di Marco Columbro del 15/06/07
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MARCO COLUMBRO È CON NOI - venerdì 14 dicembre 2007 MARCO COLUMBRO
E' CON
P R O M E T E O
LETTERA DI MARCO COLUMBRO AL DR. CITRO IN OCCASIONE DEL CONVEGNO, SUL NUMERO CHIUSO , PRESSO L'UNIVERSITA' DI TORINO DEL 15 GIUGNO 2007.
Cari amici,
avrei voluto essere oggi con voi, ma impegni di lavoro mi costringono a Roma. Ho firmato anch’io contro questa legge ingiusta che costringe i nostri ragazzi a subire destini che non sono i loro, ma che vengono imposti da un sistema corporativista e corrotto. Ogni uomo ha il diritto e, aggiungo, il dovere morale di esprimere se stesso nella scelta dei propri studi e del ruolo che è chiamato a svolgere nella società. Come scrive Hillman, la chiamata viene dall’anima, viene da dentro di noi, e non può, non deve, essere distorta o deviata da leggi che tutelano soltanto interessi economici di gruppi di potere che sfruttano la gente. Se uno di voi si è incarnato per prestare servizio all’umanità come medico – per fare un esempio – e potrebbe essere un bravo medico, ma questa legge lo costringe a diventare un pessimo biologo o uno svogliato insegnante, si sarà offesa la sua anima, si sarà gravemente violato il diritto civile, e l’intera società umana ne avrà danno. Chi sono questi signori per decidere al posto vostro quello che voi possiate diventare? Questa è dittatura!
Ricordatevi, ragazzi, che le leggi dello Spirito divino vengono prima di qualsiasi legge umana e che, laddove le leggi umane contrastano con quelle divine o con i sacrosanti diritti accettati da ogni società civile, allora le leggi divine devono prevalere ed è lecita e sacra la disobbedienza a quelle leggi umane.
Dunque, non abbandonate la lotta che questo medico torinese ha innescato per voi: restate uniti, abbiate il coraggio di difendere un vostro sacro diritto e non cedete di fronte a nessun ricatto. Al punto in cui siete, non potete tornare indietro. Andate avanti senza paura, la Nazione è con voi. Riportate un principio di giustizia nelle Università italiane e, se necessario, scendete in piazza e attuate ogni forma di protesta civile, purché non violenta, ma non cedete fino a che non farete abolire questa legge immorale.
La nostra generazione ha vissuto di persona la lotta studentesca: ora tocca a voi! Svegliatevi dal torpore di paura che qualcuno vi ha instillato per sottomettervi e dominarvi. Se sarete uniti, non soltanto a Torino ma in tutta Italia, la spunterete. Io sono con voi.
Marco Columbro
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Lettera A: "IL MESSAGGERO"
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Lettera - domenica 10 febbraio 2008Pubblicata sul "Il Messaggero" il 10 Febbraio 2008
Il Dott. Salvatore Brancato ha inviato al quotidiano "Il Messaggero" questa mail che oggi pubblichiamo sul nostro sito
NUMERO CHIUSO, RESTITUISCO I CERTIFICATI ELETTORALI
Onorevole Ministro Mussi, sono un medico-chirurgo, specialista in Odontostomatologia, figlio di quella media borghesia che, qualche anno fa (Prima dell'avvento del nefando numero chiuso) si poteva permettere grazie alla tenacia e a enormi sacrificidi iscriversi liberamente e frequentare il corso di laurea in Medicina.
L'istituzione del numero chiuso ed i fattinoti di questi giorni fanno riflettere sulla violazione del diritto allo studio. I nostri ragazzi non sono liberi di sciegliere cosa, dove e quando studiare. Ditemi a che cosa servono questi stupidi tests di accesso? Forse a favorire il clientelismo o la corruzione o, peggio ancora, il potere mafioso. Il numero chiuso viola la costituzione della Repubblica. È violenza. È terrorismo.
E siccome non voglio rendermi corresponsabile di tali misfatti vi restituisco i certificati elettorali della mia famiglia e di miei amici. Invito tutti gli italiani che la pensano come me a dare una risposta forte. Viva la Libertà, Viva la vera Democrazia.
Grazie per l'attenzione
Dott. Salvatore Brancato
Cimnna
15 Settembre 2007
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Lettera del Sottosegretario
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Lettera del Sottosegretario alla Camera dei Deputati - martedì 8 gennaio 2008Questa è la risposta che il Sottosegretario dell'On. Fausto Bertinotti ha inviato al nostro Caporegione della Campania
Gentile signor Di Mauro,
il Presidente Bertinotti ha ricevuto la Sua email del 5 dicembre scorso ed ha letto con attenzione quanto Ella ha inteso rappresentargli.
Le faccio presente che abbiamo ricevuto altre segnalazioni simili alla Sua e che, come segreteria particolare del Presidente, abbiamo già provveduto a mandare il materiale alla Commissione parlamentare competente affinchè i deputati che ne fanno parte possano prendere le decisioni che ritengono più opportune.
Nel ringraziarLa per la Sua attenzione, colgo l'occasione per inviarLe il saluto più cordiale del Presidente a cui associo il mio.
Dr. Claudio Spagnoli Camera dei deputati Segreteria particolare del Presidente
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Anche Padre Alex Zanotelli alla "Primavera Studentesca" - sabato 12 gennaio 2008Anche padre Alex Zanotelli ha dato la sua disponibilità per partecipare alla Primavera Studentesca di Napoli il 21 aprile 2008. E' un onore avere dalla nostra parte un uomo come lui: ci fa capire la nobiltà ed il senso profondo della nostra causa. Ovviamente lui da solo non basta per riuscire a vincere, così come non è sufficiente la manifestazione di una giornata o ottenere un servizio al TG. Gli obiettivi si portano avanti costruendo un percorso di idee ed iniziative con chi condivide ciò che desideriamo: servono gli studenti, i giovani con i loro genitori, tutta la società civile.
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Lettera del Min. Di Pietro
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Lettera del Ministro Di Pietro - martedì 25 dicembre 2007Questa è la risposta inviata dall'Onorevole Di Pietro al nostro Capo Regione della Campania
Gentile Michele,
Personalmente potrei essere d’accordo con lei. Le domande a risposta multipla non rappresentano un valido mezzo attraverso il quale testare la preparazione effettiva di una persona. Mi rendo conto che, a volte, queste scelte vengono fatte per sveltire le procedure, soprattutto quando i candidati sono molti e fare delle selezioni più approfondite costerebbe tempo e denaro e personale in più. In ogni caso se fossi il ministro dell’Università rivedrei la procedura. Ma purtroppo non lo sono.
Cordialmente Antonio Di Pietro
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È UNA VERGOGNA!!! lunedì, 11 Febbraio 2008
VAI IN FONDO ALLA PAGINA E LEGGI L'ARTICOLO DE "LA STAMPA"
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RISPOSTA AL COMUNICATO STAMPA DEL CODACONS
DELL' 8 LUGLIO2008
Ciao ragazzi!
La sentenza del Tar del Lazio, è una FATICOSA VITTORIA dell’Avvocato MICHELE BONETTI, Legale dell’UDU, nonché Grande Amico di PROGETTO NAZIONALE PROMETEO, del Dottor Citro, di Adele, di Franco di Fabio, di Michele, di Doriana, Zaira, Rosanna…di tutti i ragazzi di PROMETEO, e dello STUDIO LEGALE DAL PIAZ e la sua requisitoria per il ricorso al TAR Lazio, si è ispirata al Libro VIETATO STUDIARE , del dr. Citro con il contributo di Michele Bonetti stesso, che ne ha curato anche la Post fazione.
Abbiamo scoperto che il CODACONS, nel proprio comunicato stampa, demanda al numero telefonico 144.. (a pagamento).. per ulteriori informazioni e sprona ad un nuovo ricorso….-ottima idea-….. ma con un costo di ca. 1.000.. euro….!
La nostra linea d’azione, come DIREZIONE del Progetto Prometeo, si dissocia da chi, pur avendo ottenuto grandi risultati, in altri ambiti, per la difesa dei diritti dei consumatori, specula sui giovani studenti e le di essi famiglie, che già tanto hanno pagato per la L. 264/99……
Ricordiamo che il ricorso collettivo dell’avv. Bonetti, ha avuto un costo simbolico procapite, di 10 euro e quelli individuali, dello studio Dal Piaz, altrettanto simbolico , di ca. 300 euro…….
Noi di Progetto Prometeo, ci battiamo senza nulla pretendere, anzi paghiamo di tasca nostra tutto quanto serve…., chiediamo e accettiamo aiuti di ogni genere, da chi sia disposto a battersi volontariamente per una legge ingiusta e anticostituzionale…..crediamo che nessuno debba speculare per ripristinare un diritto violato, come la libertà di scelta universitaria ed il libero accesso alle facoltà prescelte!
Lo Staff di Progetto Nazionale Prometeo
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LETTERA DELL’ON. PIETRO FOLENA, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE CULTURA ALLA CAMERA DEL PRECEDENTE GOVERNO, AL DOTT. MASSIMO CITRO IL 5 AGOSTO 2008
Egr. Prof. Citro,
Scusandomi per il ritardo, la ringrazio ancora per il libro che mi ha dato, e che rappresenta un contributo coraggioso nel denunciare l'incostituzionalità e la cialtroneria che regolano -si fa per dire- l'attuale sistema; sono disponibile, fin dai primi di settembre -dalle mie postazioni esterne alle istituzioni rappresentative, e sempre più come indipendente di sinistra, non essendoci più una sinistra degna di questo nome- la lotta per cancellare questa vergogna. Intanto Buone ferie e Saluti
Pietro Folena
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È uscito l'unico libro
che tratta il tema del
numero chiuso e della libertà di scelta universitaria.
La prima denuncia delle mafie accademiche
e dei poteri occulti
che hanno voluto la legge 264 nel 1999;
la vergogna di certe caste universitarie che,
attraverso l'omertà e la falsa propaganda,
tengono in ostaggio lo Stato
difendendo la violazione di un diritto costituzionale.
"VIETATO STUDIARE"
è ora in tutte le librerie,
a difesa del diritto alla conoscenza per tutti i Cittadini.
Se volete vedere meglio,
e in dettaglio le due Copertine
Andate nel Modulo
"Documenti da Scaricare",
potrete leggere le note riportate
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